La rete ferroviaria argentina, con 34.059 km di linee[1] è la più estesa dell'America Latina. Arrivò ad avere 47.000 km di linee, quindi una tra le più estese del mondo.[2] Dato però lo sviluppo del trasporto su strada, l'estensione fu progressivamente ridotta.
Sono operative quattro relazioni internazionali con i cinque paesi confinanti (Paraguay, Bolivia, Cile, Brasile e Uruguay).
Lo sviluppo della rete fu promosso all'inizio da capitali argentini sommati ad investimenti prevalentemente inglesi e francesi. Lo sviluppo fu soprattutto inteso a costituire un supporto logistico all'agricoltura e all'allevamento del bestiame nelle regioni delle Pampas e al successivo flusso verso la città ed i porti, in un modello economico, detto di agro-esportazione (1880-1930), basato appunto sulla esportazione diretta e quindi verso Buenos Aires, che restò il punto focale di linee radiali convergenti.
La rete così costituita non dava una copertura uniforme del territorio nelle zone non interessate dagli investimenti privati; fu costituita così, a cura della Impresa di Stato per le Ferrovie (Ferrocarriles del Estado), una rete alternativa detta “di sviluppo” (Ferrocarriles de fomento), che diverrà poi, sotto il nome di Ferrocarril General Belgrano, la parte più estesa e capillare della rete nazionale.
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